Translate

lunedì 18 marzo 2013

I voti agli azzurri

Lo so, nel rugby non si usa dare i voti. Faccio eccezione per quella che è sembrata un'edizione di svolta del Sei Nazioni. Sono voti selezionati, quasi simbolici.
Brunel: voto 8
Ha saputo in poco tempo dare un gioco alla squadra e soprattutto ai trequarti. Da quanto tempo non si vedeva una squadra italiana articolare il gioco con più di tre passaggi per fase e usando tutti i giocatori del fronte d'attacco? Chi si ricorda un uso dell'offload così convinto ed efficace? Qualcuno prima o poi dovrà chiedergli come ha fatto...
Mischia: voto 7,5
Splendidi in prima linea, anche oltre i soliti eroi. Eccellenti e sorprendenti in seconda, con la sorpresa Furno a rallegrarci le ultime partite. Solito alto livello in terza, con Zanni e Parisse di livello mondiale.
Trequarti: voto 7
Meglio, molto meglio, sia col pallone in mano, sia in fase di contenimento. Era proprio una questione di autostima?
Mediana: voto 6
È la media tra il 7 delle partite con Inghilterra e Francia e il 5 delle altre. In particolare Orquera: è un giocatore esperto ma ha avuto alti e bassi da esordiente. All'apertura continuiamo a non trovare pace...
Triangolo allargato: voto 7
Se Masi è al top della maturità, sinceramente non mi aspettavo una crescita tale da Venditti e soprattutto la rigenerazione in un ruolo diverso dal suo per McLean. Peso, velocità, concretezza: ci hanno messo tutto, oltre a una bravura tattica notevole che ci ha evitato di prestare il fianco ai calci avversari.
Pubblico di Roma: voto 8
Il numero conta fino a un certo punto, anche se ricordo che fino al 2009 (All Blacks a Milano, San Siro pieno come un uovo) si diceva che era difficile riempire uno stadio con il rugby... Il voto vale piuttosto per la civiltà (niente fischi agli avversari) e la passione (l'inno nazionale intonato da tutto l'Olimpico non vi ha fatto venire i brividi?), che finalmente ci ha sdoganati anche di fronte al dubbioso e snob mondo anglosassone.

Nessun commento:

Posta un commento